Avellino fa diventare rossa Milano: 80-58
Lunedì 15 Ottobre 2012 20:47

Nel posticipo della terza giornata di campionato, Avellino cerca contro Milano il riscatto dalle due sconfitte consecutive subite in questo inizio di stagione (Montegranaro e Varese). Nella Scandone assenti Hardy (in attesa del visto per giocare in Italia) e Johnson, quest’ultimo negli Stati Uniti per la morte della madre.

Quintetti di partenza:
Avellino: Shakur, Ebi, Dragovic, Richardson, Warren.
Milano: Gentile, Langford, Fotsis, Cook, Hendrix.

1° quarto: 18-20:
Subito 0-7 nei primi 80” di gioco (4 punti di Gentile), poi tripla di Shakur (3-7). Difesa molle, Fotsis fa 3-9. Ebi riduce dopo alcuni errori sotto canestro (5-9), porta i suoi sul 7-9 e pareggia i conti a quota 9 firmando poi il sorpasso e primo vantaggio interno (11-9) al 5’.Warren allunga, 13-9, Avellino realizza un break di 8-0 interrotto da Melli (13-11). Dragovic si alza da tre (16-11), Hendrix segna da sotto (16-13) prima di uscire insieme con Gentile per dare spazio a Cook (realizza subito il 18-16) e Bourousis; così giunge il 18 pari grazie a Melli. Nel finale Avellino (fuori Dragovic, con 2 falli) spreca e Milano sulla sirena realizza il sorpasso (18-20) con il neo entrato Bourousis.

2° quarto: 40-31
Ebi-Hairston, botta e risposta in quasi 3 minuti di gioco conditi da errori (seconda infrazione di 5 secondi su rimessa di Stipcevic). Ancora Hairston per il 20-24. Warren risponde, la gara si ravviva nuovamente dopo una fase iniziale piuttosto molle (22-24). Si segna soltanto da dentro prima Melli, poi Ebi (24-26) fanno lievitare il punteggio. Basile interrompe il digiuno oltre l’arco (24-29), gli replica Dragovic (27-29) con la stessa moneta. Ebi stoppa Melli, infiamma i tifosi di casa che scattano in piedi per applaudire la tripla di Shakur sorpasso (30-29) dopo un parziale di 6-0. Un libero di Biligha e canestro di Shakur portano la Sidigas sul 33-29. Mavraides commette un fallo antisportivo su Cook che sbaglia i due liberi. Qui si scatena Ebi (due stoppate di fila), Avellino ne approfitta e con Warren (5 punti) tocca il 40-31 annullando gli attacchi di Milano con una “zona” 2-3 efficace.

3°quarto: 61-45
Warren, Ebi, tripla di Dragovic che segna anche da sotto ed il break di 9-0 è servito in 2 minuti mentre Milano non trova spazi in attacco. Cook interrompe il parziale ma Dragovic ancora non perdona quasi da 10 metri (52-33). Olimpia in tilt, Richardson, Warren e Shakur ne approfittano e allargano la forbice (58-35) segnando il massimo vantaggio (+23) al 22’30”. Milano cerca il recupero con Hairston e Cook (58-42) ma in chiusura la difesa di Avellino non lascia spazio agli avversari e il terzo set vede gli irpini avanti di 16 lunghezze da gestire nell’ultimo periodo

Le dichiarazioni del dopo gara tra Avellino e Milano
«Vittoria del gruppo dedicata a De Cesare»
Coach Valli: «Successo costruito in difesa. Continuiamo così»

«Non è la vittoria di Valli ma della Scandone Scandone. La mia non è falsa modestia. E’ la verità». Non lo ammetterà mai ma in realtà quella contro Milano è soprattutto la sua vittoria. Giorgio Valli incassa i primi due punti in campionato e gli applausi del Paladelmauro. Perfetta la partita dei suoi uomini che analizza a caldo in sala stampa.

«Siamo molto felici di aver regalato la prima vittoria ad Avellino - dice - personalmente dedichiamo la vittoria al presidente De Cesare ed anche a Johnson per il grave lutto che lo ha colpito».

Nonostante i problemi di formazione dovuti appunto all’assenza di Johnson e di Hardy (per lui problemi di visto), coach Valli vede nell’umiltà del gruppo la chiave di lettura. «Parliamo dei presenti - dice - l’umiltà che siamo riusciti a costruire deve essere un punto di partenza. Abbiamo visto molti progressi ma non abbiamo fatto ancora nulla. Tanta energia in difesa. Gli abbiamo chiuso quasi tutti gli uno contro uno».

La partita - «Volevamo non farli correre, volevamo non creare superiorità numerica. Gli abbiamo tolto tutti i terzi tempi e concesso solo due liberi. Abbiamo preso due punti e abbiamo vinto solo una partita. Non eravamo somari prima. Non siamo campioni adesso. Partite come queste vengono due o tre volte all’anno ma l’umiltà e l’impegno non devono mai mancare».

Problemi di formazione - «Quando sei un po’ più povero di uomini bisogna arrangiarsi. Tutti hanno dato un piccolo contributo. Mavraides ha dato un buon contributo alla partita. Se impariamo a gestire i momenti e giocare la palla in cinque possiamo toglierci belle soddisfazioni».